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Tecnica di pagaiata

La tecnica di pagaiata delle barche drago è quella degli sport di tipo ciclico, in cui cioè movimenti omogenei si trasformano l'uno nell'altro in modo fluido. Lo svolgimento del movimento, consistente in due fasi, fase principale costituita da attacco, trazione e uscita e la fase aerea di preparazione del colpo successivo. La frequenza dei colpi ammonta in una gara tra 70 e 80 colpi al minuto. Nella fase di partenza tuttavia una squadra può arrivare anche fino a 120 colpi al minuto.

 

Posizione di partenza

 

Il dragonboater siede sulla panca nella barca drago con un lato del bacino alla murata esterna della barca. La pagaia è tenuta con l'interno della mano sopra l'impugnatura. La mano dal lato dell'acqua afferra il manico vicino alla pala. La gamba dal lato dell'acqua è chiamata gamba d'appoggio e dovrebbe essere saldamente incastrata con la coscia il più possibile orizzontale tra la murata e il fondo della barca. L'asse del bacino è perpendicolare all'asse della barca, cioè obliquo alla direzione di marcia. Il busto è piegato verso l'interno in posizione ottimale sopra la cintura del bacino dal lato di trazione e leggermente piegato in avanti. Il braccio che tira, cioè il braccio dal lato dell'acqua, è disteso, il braccio che preme leggermente piegato, la mano che preme si trova leggermente oltre e davanti alla testa dello sportivo.

 

Attacco

 

La pagaia viene immersa in acqua con decisione, il più possibile in avanti (pressappoco all'altezza della panca di seduta del secondo atleta della fila davanti). A tal fine la mano che tira, con l'aiuto della mano che spinge, schiaccia completamente la pala della pagaia in acqua, velocemente e senza sollevare schizzi, oltre il braccio disteso. La mano che spinge si trova fino a due mani di distanza sopra la testa. L'angolo di appoggio della pala è in questo caso di 50-80º.

 

Passaggio

 

Solo quando la pala della pagaia è completamente immersa nell'acqua, la pagaia viene tirata immediatamente a ridosso della murata esterna della barca drago, e tenuta contemporaneamente il più possibile perpendicolare all'asse centrale della barca e allo specchio d'acqua. Il passaggio comincia in modo esplosivo (la curva di potenza sale ripidamente), dopodiché segue il passaggio con una velocità ancora crescente mediante una rotazione all'indietro e un contemporaneo sollevarsi del busto, coordinati con il movimento di trazione del braccio che tira. Il braccio e la mano che premono svolgono un lavoro di appoggio statico e fungono da snodo ed elemento di guida per la pagaia. La cintura del bacino e le gambe assicurano, mediante il mantenimento della posizione fondamentale, la trasmissione alla barca dell'impulso di potenza generato dal colpo di pagaia.

 

Uscita

 

Dopo che la mano che tira ha raggiunto la coscia della gamba di appoggio, la mano che tira e quella che preme sollevano la pagaia rapidamente e il più possibile senza alzare spruzzi direttamente al di sopra fuori dall'acqua. L'uscita dovrebbe essere completata all'altezza del bacino dello sportivo.

 

Fase aerea

 

La mano che tira conduce la pagaia in un leggero arco nella direzione di marcia verso la prua, la pala rimane circa 5–8 cm sopra la superficie dell'acqua. La mano che preme conduce in modo molto leggero il pomello della pagaia (oliva) nella barca, e quindi avanti in alto dinanzi alla testa nella posizione di partenza. In coordinazione temporale e spaziale tra il braccio che tira e quello che preme, il tronco sostiene il movimento in avanti mediante una rotazione ottimale della cintura scapolare verso il lato di trazione con una corrispondente curvatura dell'intero busto verso la cintura del bacino. La parte inferiore del corpo agisce come contrappeso e deve stare il più possibile ferma e assicurare la trasmissione della potenza alla barca. La testa è mantenuta in prolungamento della colonna, lo sguardo è rivolto diagonalmente sul vogatore seduto davanti.

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